lunedì 26 ottobre 2009



FUTURISMO+100

Straordinaria manifestazione poetica all’insegna del Futurismo quella del 20 marzo 2009 al Gran Caffè al Foro. La manifestazione organizzata da “I Poeti dell’Ariete” in collaborazione con il gruppo “I Mille volti”, ha preso spunto da un’idea del comune amico Antonio Malafarina di un lancio di palline poetiche. Da qui il titolo della Manifestazione “Poetico (S)lancio”, sintetizzando con quella S tra parentesi lo slancio poetico e il lancio di poesie. Il pomeriggio prendeva l’avvio con una doverosa rievocazione del Futurismo e il suo tempo, con dei riferimenti alle cronache dell’epoca e citazioni dal Manifesto Futurista, apparso su “Le Figaro” il 20 febbraio del 1909, “proprio un secolo e un mese oggi”, come faceva notare Giurdanella, conduttore della manifestazione, che sfoggiava , per l’occasione, un vistoso gilet ispirato alla fantasiosa arte di Fortunato Depero. Inevitabile la citazione: “un automobile ruggente che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia” tratta dal punto quattro del manifesto futurista; doverosa invece quella riguardante la poesia: “La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo” (Punto sette del Manifesto Futurista). Sempre Giurdanella entrava nel vivo della manifestazione leggendo delle brevi poesie scritte su fogli di carta d’imballaggio, che dopo la lettura appallottolava e lanciava ai presenti, presi alla sprovvista, incitandoli a raccoglierle e rilanciarle … Il “pallino” veniva passato a Daniela e Alessandra de “I Mille volti” che leggevano testi loro e di altri amici del gruppo, impossibilitati a presenziare, poesie scritte su cartoncini colorati in pieno stile delle Futuriste “parole in libertà” (frutto di accurato lavoro laboratoriale tenuto da Maria Teresa Mosconi coordinatrice del Gruppo). Successivamente Alessandra faceva aeroplanini di carta che planavano sul pubblico. Raffaella Bonetti si presentava con le poesie scritti su fogli volanti attaccati ai pantaloni e altre inserite in tubetti vuoti di “vitamine” (chiara la metafora?!). Maria Elena Mejani faceva svolazzare foulard, fogli e perfino barchette di carta. Gabriele Cavagna calcando un bellissimo cilindro dai colori variegati, leggeva una poesia composta da una sequela di termini scientifici e meccanici che suonavano come invettive (successivamente si lanciava in un balletto estemporaneo coinvolgendo anche Giurdanella). Argene Madeddu vestita di velluto, raso e “lustrini” cantava, applauditissima, canzoni tratte dal repertorio di Edith Piaf (Le vie en rose) e Liza Minnelli (New York, New York). Fabiano Braccini declamava un suo “Neo Manifesto Futurista”, seguito dal lancio del proclama stesso arrotolato, ma non solo, anche di palline da tennis, palle di ping-pong ecc.. . tutte che riportavano dei versi scritti sopra! Invece i versi di Sonia Gagliardelli erano scritti su palloncini colorati, che venivano lasciti vagare per aria. Il giovane poeta Vinz, scritta la sua poesia sulle pagine del “Il Corriere della sera”, dopo averla letta strappava le pagine del giornale e le lanciava al pubblico. Particolare ed originale l’intervento dell’artista e performer Carlo Cecaro basato sulla cartellomania, che con i suoi “Cartelli dell’impossibile ma non troppo” che andavano da “amasi” a “truffasi” fino a “assolvesi”, otteneva risate ed applausi.
Questi sono solo alcuni dei tanti interventi all'insegna del futurismo, che hanno coinvolto il pubblico numeroso e prodigo di applausi.

Luigi Giurdanella

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